Nel nostro viaggio di oggi incontriamo Joumana Haddad, una poetessa libanese che si batte per i diritti delle donne, ma non solo.
Il suo messaggio è quello di compiere “scelte”: «Rifiutare i limiti che ci sono imposti da altri, sfidare il terrorismo invisibile praticato dal mainstream, ed osare trasgredire le censure ed i tabù di ogni tipo: religiosi, politici, sociali, culturali» *
Le sue parole mettono in luce una parte di noi e ci regalano il suo coraggio.
Buona lettura
Emanuela Caccia
*tratto da: La verità del corpo – Intervista a Joumana Haddad

Sono una donna
Nessuno può immaginare
quel che dico quando me ne sto in silenzio
chi vedo quando chiudo gli occhi
come vengo sospinta quando vengo sospinta
cosa cerco quando lascio libere le mie mani.
Nessuno, nessuno sa
quando ho fame, quando parto
quando cammino e quando mi perdo,
e nessuno sa
che per me andare è ritornare
e ritornare è indietreggiare,
che la mia debolezza è una maschera
e la mia forza è una maschera,
e che quel che seguirà è una tempesta.
Credono di sapere
e io glielo lascio credere
e avvengo.
Hanno costruito per me una gabbia affinché la mia libertà
fosse una loro concessione
e ringraziassi e obbedissi.
Ma io sono libera prima e dopo di loro,
con loro e senza di loro
sono libera nella vittoria e nella sconfitta.
La mia prigione è la mia volontà!
La chiave della prigione è la loro lingua
ma la loro lingua si avvinghia intorno alle dita del mio desiderio
e il mio desiderio non riusciranno mai a domare.
Sono una donna.
Credono che la mia libertà sia loro proprietà
e io glielo lascio credere
e avvengo.
Conosciamo meglio la poetessa di questo mese
Sin dal 2014, Joumana Haddad è annualmente selezionata come una delle donne arabe più influenti nel mondo dalla rivista Arabian Business (posizione 34 nel 2017), per il suo attivismo culturale e sociale. Responsabile per molti anni delle pagine culturali del quotidiano libanese An Nahar, dove ha lavorato dal 1997 fino al 2017, ha insegnato scrittura creativa all’Università Libano-Americana di Beirut tra il 2012 e il 2016. È attivista per i diritti delle donne, e anche la caporedattrice di Jasad, una rivista in lingua araba specializzata nelle arti e la letteratura del corpo. È stata dal 2007 al 2011 l’amministratrice dell’IPAF o Booker arabo, un premio letterario che ricompensa ogni anno un romanzo arabo.
Ha già pubblicato vari libri che sono stati tradotti e pubblicati in molti paesi del mondo. Poliglotta, parla sette lingue; ha scritto libri in lingue diverse, e ha anche pubblicato parecchie opere di traduzione, fra le quali un’antologia della poesia libanese moderna in spagnolo, uscita in Spagna come in diversi paesi di America latina, e un’antologia di 150 poeti che si sono suicidati nel ventesimo secolo.
Per il suo libro “In compagnia dei ladri del fuoco” ha intervistato un gran numero di scrittori, tra i quali Roberto Saviano, Umberto Eco, Paul Auster, Yves Bonnefoy, Peter Handke, Elfriede Jelinek. Joumana Haddad fa parte del comitato dei consulenti di MARCH Lebanon (una ONG che combatte per la libertà di espressione nel Libano). Inoltre, nel 2009 è stata coautrice e interprete di un film della regista libanese Jocelyne Saab (“Che succede?”). Ha anche partecipato ad un documentario del regista Nasri Hajjaj, sul poeta palestinese Mahmoud Darwish.
Ha ottenuto il premio del giornalismo arabo nel 2006. Nell’ottobre 2009 è stata inclusa nella lista del progetto Beirut39 come una dei 39 autori arabi più interessanti sotto i 39 anni. Nel novembre 2009 ha vinto il Premio Internazionale Nord Sud della fondazione Pescarabruzzo per la sezione poesia.
Nel febbraio 2010 ha vinto il Premio Blue Metropolis per la letteratura araba a Montréal.
In agosto 2010 ha ricevuto il Premio Rodolfo Gentili a Porto Recanati, perché “si batte per dar voce a tutte le donne, in particolare a quelle che voce ancora non hanno e non possono avere perché prigioniere di pregiudizi maschili”.
Nel novembre 2012 ha vinto il Premio Maria Grazia Cutuli per il giornalismo a Catania, mentre nel luglio 2013 è stata nominata dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris ambasciatrice onoraria della cultura e dei diritti umani della città di Napoli nel Mediterraneo. Nel febbraio 2014, ha ricevuto il premio della Carriera poetica assegnato dalla fondazione Archicultura in Italia.
(Fonte: Wikipedia)