Incontriamo oggi l’inventrice del primo movimento ambientalista, che ha lottato per denunciare lo sfruttamento incontrollato e inconsapevole dell’ambiente.
Purtroppo, negli ultimi anni, nonostante l’impegno di molte associazioni e movimenti, stiamo pagando gli effetti di uno sfruttamento incontrollato del nostro pianeta motivato per lo più da interessi economici.
Non ci arrendiamo e rendiamo omaggio a chi ha fatto sentire la propria voce ancora oggi attualissima.
Buona lettura!
Emanuela Caccia

La storia di Rachel Carson
Nata a Springdale, una piccola cittadina di campagna della Pennsylvania, nel 1907, si dedicò fin da bambina all’osservazione e all’esplorazione della natura.
Appassionata di birdwatching, studiò biologia marina laureandosi a pieni voti alla John Hopkins University. E’ universalmente riconosciuta come la madre dell’ambientalismo, poiché diede il via a un movimento politico internazionale in cui oggi si riconoscono verdi, ecologisti e ambientalisti di tutto il mondo.
E’ infatti al suo appassionato impegno, all’intensa attività di scrittrice e divulgatrice, che si deve la crescita di una diffusa sensibilità ecologista.
Carson fu la prima a prevedere con forte anticipo sui tempi gli effetti delle tecniche in agricoltura. Fu inoltre la prima a denunciare pubblicamente e con appassionata forza i danni inferti alla natura dall’uso e abuso indiscriminato di insetticidi chimici e composti organici di sintesi, dal fenomeno della deforestazione e dall’incontrollato intervento dell’uomo sull’ambiente, in un periodo, quello dei primi del ‘900, in cui erano ancora in pochi ad occuparsi di danni ambientali. Per lo più, infatti, si trattava di ricercatori troppo pavidi per denunciare la pericolosità di nuovi prodotti chimici o di scienziati troppo impegnati in laboratorio per pensare alla salute dell’umanità e della natura.
Quando nel 1962 Rachel Carson scrisse “Primavera silenziosa”, un classico del pensiero ambientalista ed ecologista, tuttora di grandissima attualità, in cui descriveva con dovizia di ricerche e analisi scientifiche i danni irreversibili all’ambiente e all’uomo causati dai pesticidi, fu attaccata violentemente dalle multinazionali della chimica e dell’industria agroalimentare. Contro di lei fu montata una campagna di denigrazione di una brutalità senza precedenti. Carson dedicò il suo “libro-bomba” (così lo definì in un rapporto confidenziale il legale di una società di pesticidi) ad Albert Schweitzer, che disse “L’uomo ha perduto la capacità di prevenire e prevedere. Andrà a finire che distruggerà la Terra”.
Rachel Carson, colei che aveva elaborato un pensiero scientifico, una nuova scienza, quella ecologica, morirà a Silver Spring nel 1964, due anni dopo la pubblicazione di “Silent Spring”.
Fonte Wikipedia