Twenty Women, un progetto nel Sarlahi, nel sud nel Nepal
Dal remoto distretto di Sindhuli ci si sposta nel Sarlahi, una regione a sud del Paese al confine con l’India. Qui, in collaborazione con l’ente Bhim Laxmi Enterprise, Apeiron ha avviato un progetto pilota, giunto quasi alla sua conclusione, che Barbara Monachesi ha appena finito di visitare e monitorare.
Il progetto “Twenty Women” ha coinvolto un gruppo di venti donne, di estrazione sociale, casta, tradizioni diverse, accumunate dal fatto di aver subito violenze di genere. Venti donne che non si conoscevano per 8 mesi si sono incontrate tutte le settimane e, accompagnate da una facilitatrice, hanno discusso di svariate tematiche come violenza e stereotipi di genere, diritti umani, violenza sui minori, collaborazione e valore di squadra, politica, geografia e numerose sessioni volte al miglioramento delle tecniche di coltivazione ed allevamento (il Sarlahi è un distretto quasi totalmente impegnato in attività rurali).
Una volta al mese si è aggiunto anche un incontro più formale, da parte di rappresentanti di servizi locali o della responsabile della struttura protetta gestita dal Governo, che Barbara stessa ha visitato durante la permanenza in Sarlahi.

Fondo rotatorio e business plan, per rendere le donne indipendenti
Il gruppo ha inizialmente ricevuto 25.000 rupie (circa 230 euro) in totale da prendere in prestito in maniera rotatoria mensilmente per un massimo di 5.000 rupie a testa. Senza grandi spiegazioni le partecipanti potevano chiedere accesso alle somme per far fronte a qualunque spesa fosse, a loro insindacabile giudizio, indispensabile, con l’unico vincolo di restituire l’intera somma al gruppo nel giro di un mese. Questo ha permesso loro di non ricorrere a prestiti (spesso non legali) o a indebitamenti con familiari o mariti.
In seconda battuta, a seguito della presentazione di un business plan (attività che hanno imparato a realizzare grazie agli incontri settimanali) ognuna ha potuto ottenere 20.000 rupie a fondo perduto per l’avvio, appunto, di un piccolo business. Con questa somma di denaro alcune hanno acquistato animali da allevare, altre attrezzature per i campi, hanno seguito corsi di sartoria e comprato una macchina a cucire o hanno addirittura aperto un negozietto di tutto e di più (molto diffusi in Nepal!).
Venti donne coraggiose e orgogliose
“Ho incontrato tutte e venti le donne e non riesco ad esprimere a parole la felicità che traboccava dai loro occhi e dalle loro parole per questa opportunità. Tutte hanno voluto mostrarmi cosa erano riuscite a fare grazie al corso che avevano seguito, volevano far vedere al mondo i frutti del loro impegno!
Mi hanno chiesto, giustamente, che in futuro negli incontri su stereotipi, violenze e diritti fossero coinvolti anche agli uomini, per rendere ancora più efficace e veloce il cambiamento. Ora che le donne iniziano ad avere voce in capitolo nelle famiglie, contribuendo con il loro lavoro e i loro guadagni, sono ascoltate dagli uomini che sono disposti a saperne di più anche sulle questioni che hanno trattato durante il corso.
Finalmente anche le donne del Sarlahi iniziano ad aumentare il loro peso sociale in seno alla famiglia” racconta Barbara Monachesi, Responsabile di Apeiron ODV “Sono molto fiera di raccontare che anche da parte delle Istituzioni c’è stato un grande entusiasmo perché il progetto è risultato innovativo per queste zone e speriamo possa tradursi in un impegno concreto per il futuro.
Le donne poi sono davvero amiche adesso: hanno deciso di continuare a vedersi anche dopo la fine del progetto e registrarsi come ente formale per ricevere fondi, attrezzature e aiuti per la loro comunità. È un risultato davvero grandioso ed è tutto merito di queste venti coraggiose donne!”
Molti complimenti per questa realizzazione!
Condivido sia lo spirito che le motivazioni.
Grazie per quello che fate anche col nostro piccolo
contributo.
Grazie a te Gabriele per la tua vicinanza e il tuo sostegno!